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La notte più selvaggia

La notte più selvaggia

21.01.2013 (Okawango Delta / Botswana)

Passiamo la Bufalo Fence, la recinzione che nell’Okawango continua la “linea rossa”, la linea di controllo veterinario che regola il movimento di animali d’allevamento e carne. Questa recinzione taglia il nord della Namibia e del Botswana e continua fino alla costa dell’oceano indiano. Solo gli animali e le carni al di sotto di questa linea, severamente controllati, possono essere esportati e circolare liberamente. La Bufalo Fence limita anche il movimento delle grosse mandrie di animali selvaggi come gnu e bufali. Passata questa, lo spettacolo è indescrivibile. In due giorni avvistiamo oltre trenta elefanti, una decina di giraffe, numerosi impala e zebre. Alcuni gruppi di elefanti ci sbarrano la strada. Ci fermiamo, scendiamo dal veicolo e ci godiamo lo spettacolo di questi animali a pochi metri da noi mentre si cibano, si sfidano, strappano rami dagli alberi o si godono un bagno di fango. Ci accampiamo in mezzo a questo paradiso ed è qui che passeremo la notte più “wild”, più selvaggia del nostro viaggio africano. Seduti intorno al fuoco ascoltiamo i rumori dalla prateria. I barriti e i richiami degli elefanti ci indicano che sono molto vicini. Ne avvistiamo due avvicinarsi al nostro accampamento. Uno ci pensa Tatà ad allontanarlo, facendogli ben capire chi comanda. Per fortuna l’elefante preferisce aggirarci piuttosto che caricare Tatà fino al nostro camp... Durante la notte i versi dei ghepardi ci tengono svegli, e chissà quanto sono distanti i primi leoni e leopardi.

 

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