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Luca 8: 40-44

Luca 8: 40-44

30.09.2012 (Yaoundé / Camerun)

E’ domenica, e con la nostra amica e sorella minore Tatiana, assistiamo alla messa presso la missione della chiesa evangelica camerunese nel quartiere Meec-Omnisports di Yaoundé. Posteggiamo la fedele Patrol a pochi passi. Tatà rimane di guardia. All’entrata veniamo accolti con strette di mano. Sono le dieci passate, ma il secondo culto deve per fortuna ancora cominciare. Ci sediamo. Sulla sinistra la corale. Davanti all’altare, in piedi e rivolti ai banchi, cinque giovani con microfoni in mano. Vestono camicie bianche e ognuno una cravatta o un foulard viola chiaro. Senza preavviso cominciano a cantare. Un gospel esplode con un’energia incredibile. Il solista, un albino con una voce fuori dal comune, accompagna alla pianola. L’atmosfera si accende. Ognuno dei presenti vive il momento di comunione a modo suo. C’è chi assorto nasconde la testa tra le mani, chi accompagna i canti, chi si muove ritmicamente seduto e chi in piedi balla con sentimento. E’ una messa protestante, diversa nella forma da quella cattolica alla quale siamo più abituati. Assenti procedure e riti rigidi. Il canto dura a lungo e, alla fine, tutta la assemblea è in piedi, noi compresi, battendo ritmicamente le mani o ballando. Vengono letti salmi e cantici e la corale intona inni. Cantano come una sola persona con voci melodiose. Prende finalmente la parola il predicatore, il congolese Ev. Aimé A. Moussounga. Il tema del suo sermone “Jésus la solution”. Comincia in sordina. A braccia. Aumenta poi il ritmo. Tra punti di riflessioni e pause ben piazzate, centra la sua riflessione su pochi versetti dal vangelo di Luca (Luca 8: 40-44). Parla con fervore, a volte urlando. La gente rispdonde con degli alleluja e degli amen spontanei e decisi. Nessuno perde una parola del suo lungo sermone. Riprendono i canti e i balli. Due ore di cerimonia passati in un attimo. Alla fine viene domandato a chi ha presenziato per la prima volta al culto in quella chiesa. Ci alziamo in quattro. Ci viene dato il benvenuto. Si avvicinano a noi degli assistenti che, sorridendo, ci stringono la mano, ci salutano calorosamente e ci offrono un fiore viola. A cerimonia finita ci chiedono di trattenerci un attimo. Veniamo fatti sedere in un angolino della chiesa ormai semivuota. Dei giovani ci chiedono gentilmente il motivo della nostra prima visita e chi ci ha accompagnati. Sono interessati a sapere che rapporto abbiamo con Gesù. Strette di mano. Conosciamo il predicatore e sua moglie. Usciamo felici e con il sorriso sulle labbra! (Nella foto la cattedrale di Yaoundé)

 

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