Niente anticorpi
11.12.2012 (Outjo / Namibia)
Importare un animale dall’Africa non è cosa facile. Documenti, permessi, ma anche un analisi di saNgue che attesti la presenza di anticorpi per la rabbia. Dopo un primo tentativo a Brazzaville, Congo, troviamo finalmente una clinica che conosca la procedura a Luanda, Angola. E’ la disponibilissima dottoressa Monica Silva, della “Casa dos Animais”, che si prende cura di Tatà. Prelievo di sangue, preparazione del siero, e il 26.11.2012 possiamo così inviare il campioncino per DHL all’istituto di virologia dell’università di Berna (solo analisi eseguite in laboratori certificati sono accettati). Continuiamo a viaggiare ed è in Namibia che riceviamo la cattiva notizia: valori troppo bassi. Analisi nulla. Dobbiamo correre ai ripari e troviamo il dottor Hartmann a Otjivarongo che inietta nuovamente il vaccino per la rabbia. Per un secondo prelievo dobbiamo però aspettare un mese e altri tre mesi prima di poter importare Tatà in Svizzera. Ci troviamo così davanti ad un bel dilemma: abbiamo previsto il rientro dall’Africa per metà marzo 2013 e Tatà potrà entrare in Svizzera solo un mese dopo...
(apro, Daniele, una parentesi: nel momento in cui scrivo siamo nell’altopiano del Kaokoveld, nord-ovest della Namibia, e Tatà ha appena scacciato due zebre di montagna e un branco di antilopi dal nostro accampamento nella prateria! Speriamo funzioni anche con leopardi ed affini...).
Nella foto, Tatà alle prese con delle corna di antilope.