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Rinoceronte natalizio

Rinoceronte natalizio

24.12.2012 (Skeleton Coast / Namibia)

Quando si chiama fortuna. Decidiamo di passare la notte di Natale nel bush, nella prateria semi-desertica della Skeleton Coast, descritta come uno dei posti più inospitali del mondo per le sue condizioni climatiche estreme e per la difficoltà di trovare acqua. Troviamo da accamparci lungo il letto di un fiume in secca in una larga vallata delimitata da montagne dalle forme squadrate. Nessun villaggio intorno a noi per decine di chilometri. Al nostro arrivo un branco di antilopi scappa, mentre delle zebre ci guardano attente. Cominciamo a sistemarci e dopo una mezz’ora avvistiamo uno strano masso: grigio, e si muove. Lo puntiamo con zoom e binocolo e... sorpresa: uno splendido esemplare di rinoceronte nero a non più di 150 metri. Sta brucando e strappando rami dai pochi arbusti verdi. Si muove e sparisce in un fossato. Dopo una decina di minuti spunta nuovamente e questa volta è a 100 metri e continua ad avvicinarsi. Lo seguiamo tenendoci sull’argine del fiume. I due metri sopraelevati di terra dovrebbero proteggerci da un eventuale attacco. E’ a sessanta metri che si accorge di noi. Ci siamo sempre tenuti sottovento e abbiamo evitato di fare rumore. Se i rinoceronti hanno una vista molto limitata, il loro olfatto e udito gli permettono di localizzare e di caricare con precisione un avversario o una minaccia. In effetti comincia a reagire ai “click” della macchina fotografica. Si irrigidisce, alza la testa e comincia a ruotare le orecchie in tutte le direzioni. Stiamo fermi, ma è in quel momento che Tatà, legata per sicurezza alla macchina, si accorge della sua presenza e comincia ad abbaiare. Il sangue ci gela nelle vene. Sa dove siamo. 700-1000 kg di animale armati di corno si allineano verso la nostra posizione e cominciano a scalciare con le zampe posteriori. Benjamin, più vicino, reagisce rapido e chiude Tatà in macchina e facciamo l’unica cosa sensata. Abbiamo il vento a nostro favore e rimaniamo immobili in silenzio. Il rinoceronte (a 60 metri) non ci localizza più, si gira nervosamente sul posto, si allontana correndo e si riavvicina. Solo dopo lunghi minuti riabbassa la testa, ricomincia a brucare e, piano piano, si allontana alla ricerca di cibo. Il nostro “amico” è stato con noi per un’oretta ed è senza dubbio il più bel regalo di Natale che si poteva immaginare. Animale rarissimo che lotta per la sopravvivenza dopo le crudeli stragi eseguite dai bracconieri per il commercio di corna. Il Damaraland è forse l’unico posto al mondo dove il rinoceronte pascola ancora libero non protetto da una riserva naturale. C’è da dire che il programma di conservazione nella regione (Save the Rhino Trust) è notevole e che ogni anno permette un incremento della popolazione (stimata a poco più di 1000 esemplari nel 2009) del 5%. Festeggiamo il Natale con un pranzo a più portate preparato alla brace, una immancabile bottiglia di spumante e migliaia di stelle sopra di noi. Buon Natale a tutti!

 

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