L'Île des Coquillages
18.06.2012 (Joal-Fadiouth / Senegal)
Tornati dopo una settimana passata a St. Louis coccolati dai simpaticissimi Jérémie e Radi del campeggio Océan, rimaniamo una notte ospiti presso gli amici di Dakar. Il giorno prima ricorre l'anniversario del precedente Grande Marabu di Touba, personaggio religioso che, secondo un detto in lingua Wolof, detiene "l'avere, il sapere e il potere" (am, kham, katan). Mangiamo in cerchio del cibo consacrato e finiamo la serata in compagnia. L'indomani Daniele parte con Cheikh e Tatà alla volta della Petite Côte in direzione della foce del fiume Saloum, a Joal-Fadiouth. Benjamin resta a Dakar con gli amici Omar, Alin e Richard. A Fadiouth si accede solo in barca o attraversando a piedi un lungo ed elegante ponte di legno. Arriviamo su quella che è conosciuta come l'Isola delle Conchiglie (Île des Coquillages). In effetti, ovunque si cammini, i percorsi sono ricoperti di conchiglie. E non è finita qua! Secondo gli abitanti, si può scavare per ben otto metri in qualunque posto dell'isola, senza trovare altro che conchiglie... Anni fa l'isola aveva una superficie di 5 ettari. Con il tempo, la gente del posto, che durante la bassa marea raccoglie molluschi nella laguna, ha "accatastato" così tante conchiglie da aggiungere altri sette ettari all'isola. Oggigiorno agli abitanti non è più permesso depositare conchiglie sull'isola. Collegata da un altro ponte di legno c'è il cimitero delle conchiglie, dove cristiani e mussulmani sono sepolti fianco a fianco. Il 90% degli abitanti di Fadiouth sono cattolici, e per la prima volta dall'entrata in Africa vediamo dei maiali allevati per la carne. Daniele ne approfitta al volo con una succulenta costoletta di maiale sommersa da patatine...