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Blyde River Cayon

Blyde River Cayon

07.02.2013 (Graskop / Sudafrica)

Ai nostri piedi, una caduta di diverse centinaia di metri. A stento riusciamo a distinguere gli alberi lungo il fiume, che sembra scorrere lento sotto di noi. Sulla sinistra, un alto picco emerge dal centro di un lago mentre a destra, due gole si uniscono. Davanti a noi, maestosa, striata da venature rosso fuoco, si erge una colossale parete verticale. Una vegetazione infinita. Tutto verde. Siamo sul Blyde River Canyon, terzo per grandezza al mondo. Lungo quasi trenta chilometri è un vero gioiello del Sudafrica. Sembra essere proprio qui che, quattro miliardi di anni fa la terra, ancora una palla di magma, ha cominciato a raffreddarsi e a solidificarsi per cominciare a creare la crosta terrestre. Ci godiamo appieno le viste mozzafiato sul canyon e ci perdiamo sulla collina del God’s Window, la finestra di Dio. Per fortuna, i 300 scalini fino alla cima scoraggiano la folla di turisti portoghesi appena sbarcati dai pullmans. Camminiamo in valli circondate da aspre conformazioni rocciose alte forse cinque metri e ci facciamo strada spostando le piante più improbabili. Al ritorno, scopriamo due turisti da Zurigo, Svizzera, che non ci possono credere di vedere un veicolo targato Ticino in Sudafrica: “Das glaub i nöt, tessiner do? Cha nöt sii...”. Ci bombardano di domande e il tutto ripresi dalla loro telecamera.

 

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